Nuovi capitali per l'impresa: incontro l'8 maggio a Sarezzo, Valtrompia

Per il direttore generale Andrea Lusenti, “è sempre più necessario individuare insieme alle aziende forme alternative alla finanza bancaria che possano innescare virtuosi processi di crescita e sviluppo”.

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02 maggio 2023
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Coniugare la relazione con l’imprenditore e la crescita professionale.

E' con questo obbiettivo che Cassa Padana ha l’ambizione di diventare l’interlocutore a cui l’imprenditore si rivolge nel momento di una scelta strategica. Perché quello stesso imprenditore, In Cassa Padana trova ascolto, soluzioni e i giusti consulenti.

In linea con questo principio, la nostra banca negli ultimi mesi sta organizzando convegni e incontri con imprenditori, manager ed advisor di livello nazionale ed internazionale.

L'obiettivo è sempre lo stesso: aprire e consolidare riflessioni e strategie che consentano alle aziende di non restare indietro, attingendo anche a risorse alternative e complementari al tradizionale canale bancario.

Si inserisce in questo progetto di largo respiro l'appuntamento dell'8 maggio al teatro San Faustino di Sarezzo, in Valtrompia,  "Capitali per la crescita delle imprese. La finanza straordinaria come opportunità per le aziende bresciane" .

Dopo i saluti del presidente di Cassa Padana Romano Bettinsoli e del direttore generale Andrea Lusenti, l'incontro vedrà gli interventi di Sergio Simonini, Mauro Iacobuzio, Giuseppe R.Grasso, Marco Clerici, Luca Tavano.

“Crediamo molto in questo progetto” spiega il direttore generale Andrea Lusenti, “e non solo perché l'attenzione ai territori fa parte dello Statuto e del DNA delle banche di credito cooperativo. Ma anche perché vorremmo condividere con le aziende la complessità dell'epoca che stiamo vivendo. E individuare insieme forme alternative alla finanza bancaria che possano innescare virtuosi processi di crescita e sviluppo”.

Per una banca territoriale questa deve essere oggi la strategia. Sergio Simonini, consulente di Cassa Padana su questo progetto, è convinto che una banca del territorio debba privilegiare il rapporto di fiducia con l'imprenditore in un dialogo costante.

“Più le banche diventano grandi”, spiega, “minore è la loro presenza sul territorio. E l'imprenditore si trova sempre più solo nelle scelte da compiere. Per questo è necessario che la banca abbia un dialogo quotidiano con le imprese, per conoscerne punti di forza e debolezze ma anche gli obiettivi e situazioni familiari dell’imprenditore, temi come il ricambio generazionale. Coniugare il rapporto fiduciario con la
professionalità: è questo il compito di una banca come Cassa Padana”.

I risultati di questo primo anno concreto di progetto sono più che positivi. Le imprese rispondono e il dialogo si trasforma in azioni concrete sia pur in un contesto economico, sociale e politico in cui non si può tenere tutto sotto controllo.

“Alcuni fattori però possiamo controllarli” aggiunge Simonini, “le dimensione aziendali per effetto della globalizzazione sono sempre più importanti così come il reshoring: è evidente che quelle troppo piccole non possono sostenere investimenti importanti. Il miglioramento della catena di distribuzione, poi, e la managerializzazione che diventa sempre più centrale. Altro fattore determinante è la sostenibilità: un
percorso non facile, ma che deve entrare nella strategia di ogni azienda e deve anche essere reso visibile anche all'esterno”.

Tutti questi fattori di possibile crescita hanno un comun denominatore: l'esigenza di capitali stabili. E finanza stabile che vada oltre il tradizionale indebitamento bancario.

Per Simonini, “il debito è come il vino. Buono, certo. Ma periodicamente da verificare con un alcol test.” In estrema sintesi: il debito deve sempre essere sostenibile.

M&A, Private equity, quotazione in borsa , bond, private debt possono essere strumenti importanti per raggiungere quella stabilità finanziaria che è sempre più necessaria. Strumenti che possono contribuire anche alla gestione ottimale del passaggio generazionale, oggi sempre più urgente.

Lo confermeranno  all'incontro di Sarezzo, le testimonianze di tre imprenditori che racconteranno la loro storia aziendale e la loro positiva esperienza : Diego Toscani Ad e Presidente di Promotica Spa e Pozzi Milano Spa, quotate EGM ; Daniele Peli di Intred spa quotata Egm;  Luigi Linotto di Neoesperience spa. 

Per Luca Tavaro di Borsa Italiana - dove sono quotate 414 società di cui 334 PMI – i benefici della quotazione sono evidenti: possibilità di finanziare la crescita, aumento di visibilità e credibilità, ampliamento dell'azionariato, liquidazione dell'investimento, attrazione di risorse qualificate. Ma la quotazione comporta per la società anche “una forte responsabilità verso gli investitori e il mercato in termini di trasparenza, comunicazione e condivisione delle scelte strategiche”.

A monte della quotazione in borsa c'è un altro fattore decisivo che le piccole e medie imprese a conduzione familiare spesso snobbano: il ricambio generazionale. Come spiega Sergio Simonini, “l'80% degli imprenditori affronta con difficoltà il necessario ricambio generazionale e non designa in modo razionale il successore”.

Con il risultato che solo il 33% delle aziende italiane arriva alla seconda generazione e solo il 17% alla
terza.