07 febbraio 2025
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"popolis", venticinque anni insieme

Il portale di Cassa Padana compie un quarto di secolo. E rilancia l'impegno per dare voce alle iniziative di associazioni, scuole, enti del territorio di competenza della nostra banca.

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Venticinque anni di "popolis". Venticinque anni del portale territoriale di Cassa Padana. Venticinque anni di impegno per dare voce alle iniziative di associazioni, scuole, enti del territorio di competenza della nostra banca.

E' straordinario aver raggiunto questa meta. In un mondo, quello del digitale, in cui si nasce e si muore nello spazio di un click. Ed è altrettanto straordinario che protagonista di questa avventura sia una banca, Cassa Padana, che ha sempre assicurato il proprio supporto al progetto e che lo ha spinto, come fa tutt'oggi, a continuare ad essere sempre più presente nel territorio.

Siamo nati online il 7 maggio dell'anno 2000, all'alba del terzo millennio. Il lavoro era iniziato molti mesi prima. L'allora direttore, Luigi Pettinati, aveva avuto l'idea di utilizzare la rete internet, da pochi anni disponibile, e ancora molto fragile e lenta, per fare comunicazione.

Comunicazione non legata alla banca, ma al territorio.

A raccolta aveva chiamato un'agenzia di comunicazione di Milano, che stava muovendo i suoi primi passi con Internet, una cronista di quotidiano che vedeva nella Rete il futuro (positivo) dell'informazione “dal basso”, e un buon numero di colleghi bancari con passione per la scrittura, la grafica, la comunicazione.

Un gruppo di visionari, direttore compreso, che aveva deciso di mettersi in gioco e di dare forma a qualcosa che non esisteva ancora: un portale di informazione territoriale, corredato da rubriche su libri, cinema, storia, tecnologia, mostre, tutte firmate dai colleghi di Cassa Padana.

Erano anni di frontiera. Quattordici anni prima, 30 aprile 1986, venne stabilito il primo collegamento Internet italiano, partito dalla sede dell’allora Cnuce-Cnr (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico, che già nel 1974 era passato al Consiglio Nazionale delle ricerche).

Quel giorno, Blasco Bonito, uno dei ricercatori italiani che si collegarono alla Rete Arpanet (progenitrice di Internet) negli Stati Uniti, lanciò il comando “ping” e ricevette in risposta l’”Ok” dagli Usa. L’anno successivo, il Cnr registrava il primo dominio italiano, “cnuce.cnr.it” e così nasceva il Registro .it, l’anagrafe dei nomi Internet italiani, tutt'ora gestito dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa e che oggi conta oltre 3milioni e mezzo di domini.

Nel 1991 nasceva il World Wide Web, con la pubblicazione del primo sito da parte di Tim Berners Lee: il sistema era stato ideato per gestire una grande mole di informazioni e per dare la possibilità di usufruire di gran parte dei contenuti su Internet.

Il
1993 era iniziato da poco quando sullo schermo di un PC/Unix dell’Università di Pisa fu visualizzata la prima pagina web messa online in Italia. Una schermata rudimentale – testo, immagini e qualche elemento di grafica – che segnò l’approdo del nostro Paese nel world wide web. Nel 1996 arriva il portale di Virgilio. A ruota le Reti civiche di alcuni pionieri fra Comuni e Province: Milano, Modena, Venezia, Bologna, Cremona.

Nel 1999 Cassa Padana comincia a pensare al progetto di un portale territoriale: "popolis", la città del Po, andrà online il 7 maggio 2000, con un sito costruito in html, che richiedeva buone competenze sia di informatica che di grafica e non poche difficoltà di connessione. Il 1 gennaio di quello stesso anno, per la prima volta, era sbarcata la tecnologia Adsl, che utilizzava il doppino telefonico tradizionale, e che aveva al tempo una velocità massima di 640 kb/s.

Bisognerà attendere qualche anno prima dell'arrivo della fibra, quella che oggi ci rende super veloci.

Al di là della qualità della connessione, la rivoluzione portata da Internet fu che il web aveva inaugurato l’era del
villaggio globale: un mondo nel quale tutti gli individui possono rimanere in contatto tra di loro, a prescindere dal paese di provenienza.

Il mondo è diventato molto più piccolo e la comunicazione ha acquistato un canale in più, che in pochissimo tempo è diventato indispensabile.

In questi anni di trasformazioni, "popolis" ha cambiato pelle più volte, sia dal punto di vista tecnologico che da quello grafico; e non solo per quanto riguarda la comunicazione fatta dal portale.

In un'epoca in cui la capacità di incidere e lavorare sul world wide web era appannaggio di pochi, "popolis" ha fornito supporto tecnologico e di formazione, affiancando il non profit in molti progetti. 

Ne ricordiamo alcuni: Memorie in cammino dell'Istituto Fratelli Cervi di Gattatico, nel reggiano, il portale dell'European Parkinson Therapy Center di Darfo Boario Terme in Valcamonica, il corso online di italiano per stranieri, l'Italiano in famiglia, realizzato con l'Ufficio scolastico per la Lombardia di Brescia, il video sui Caregiver realizzato per l'Asl di Brescia.

Venticinque anni dopo, "popolis" resta un unicum nel panorama editoriale (e anche bancario) italiano.

Nessuna banca, neppure le più importanti e facoltose, ha avuto il coraggio di sostenere, per così tanto tempo, e offrire gratuitamente al territorio, uno strumento di comunicazione di questo tipo.

In tutti questi anni, Popolis ha dato voce e spazio a migliaia di esperienze e iniziative di non profit, cultura e solidarietà che abitano il nostro Paese e che ne formano l’anima.

Continuerà a farlo. Perché sia pur in questi anni difficili e complessi, in cui la Rete ha perso il suo smalto iniziale di strumento rivoluzionario e solo positivo, rivelando aspetti oscuri e pericolosi, Cassa Padana continua a crederci e a rilanciare, rinnovare e proseguire con un progetto radicato e ben conosciuto.

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