Parità di genere e generazionale per uno sviluppo sostenibile

Cassa Padana ha intrapreso un importante progetto di valorizzazione dei percorsi di crescita delle proprie risorse umane, anche per trasformare la convivenza intergenerazionale in azienda in una preziosa risorsa.

Azioni Positive
09 maggio 2024
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Il programma Agenda 2030 delle Nazioni Unite prevede 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile che hanno ad oggetto la tutela delle persone, lo sviluppo economico e l’inclusività.

Accanto a temi quali la cura del pianeta, la lotta alla povertà, la tutela dei minori, il consumo responsabile, l’ONU fissa al quinto posto tra i propri obiettivi il raggiungimento della parità di genere, a significare che per poter raggiungere un nuovo modello economico e sociale è indispensabile sostenere strategie nella lotta alla violenza sulle donne, nella possibilità per le donne di raggiungere posizioni apicali nel mondo lavorativo e nella politica, e nell’adozione della prospettiva di genere in tutti i provvedimenti normativi.

Il ruolo delle donne è in discussione da oltre un secolo, da quando nel lontano 1874 le ragazze furono ammesse a licei, ginnasi e università. Si è passati dal diritto al voto, dalla parità coniugale, dall’ammissione ai pubblici uffici, dalla legge sul divorzio, per citare solo alcune delle conquiste riportate dalle cronache.

Un percorso quello della parità uomo-donna segnato da una recente incalzante evoluzione normativa che si spera possa incidere sui dati evidenziati ogni anno nel Rapporto del World Economic Forum, in cui ancora nel 2022 si segnala un’Italia al 63mo posto su 146 Stati per gender gap, cioè per la differenza tra uomini e donne in ambito economico, politico e culturale.

Un forte cambiamento è in atto. Lo dimostrano anche le 1.480 aziende che hanno ottenuto la certificazione di genere nel 2023 quando, secondo i dati del Dipartimento Pari opportunità, a fine 2022 se ne contavano meno di 70.

Lo pretende una nuova generazione di donne che si profila all’orizzonte: avvicinatasi, non sempre, alla maternità dopo aver investito lungamente in altri compiti, e ritrovandosi a vivere una fase della propria esistenza nel pieno centro di un crocevia complicatissimo in cui transitano l’adolescenza dei figli, il taciturno periodo della menopausa e il doloroso accompagnamento nelle vicende dell’invecchiamento dei propri genitori.

Straordinario motore di crescita, in una surreale contemporaneità alle prese con le fatiche provenienti dai diversi ruoli materno, coniugale, filiale, sociale, queste donne chiedono opportunità di crescita professionale ed equità remunerativa.

Cassa Centrale Banca, nell’affermare il suo impegno costante e tangibile nella promozione della parità di genere, ha inserito nel Piano di Sostenibilità 2023-2026 del Gruppo bancario trentino l’obiettivo della Certificazione per la parità di genere UNIPDR 125:2022.

Il traguardo è stato raggiunto ad inizio 2024, grazie all’impegno nel costruire e consolidare costantemente una cultura e un ambiente di lavoro sempre più inclusivi, in cui la parità di genere è considerata un elemento fondamentale per il successo a lungo termine del Gruppo e per il benessere di tutti i dipendenti.

Sin dalla sua costituzione, Cassa Centrale ha richiesto a tutte le realtà del Gruppo di adottare una Policy sulla Diversità, e con l’acquisizione della certificazione ha introdotto anche due nuove direttive, la Policy a sostegno della genitorialità attiva e la Policy Diversity & Inclusion.

Al termine di questa laboriosa attestazione, la Capogruppo non poteva far altro che avviare un percorso di accompagnamento indirizzato a tutte le Banche Affiliate, orientato alla valorizzazione di temi legati alla diversità, all'equità e all'inclusione, strettamente connessi all’aspetto ‘Sociale’ del percorso di sostenibilità ESG di gruppo (impronta ambientale, sociale e di buon governo).

La procedura per Cassa Padana parte dalla consapevolezza dei propri dati - seguendo i dettami delle linee guida Uni Pdr 125:2022 previste per verificare il possesso dei requisiti necessari ai fini del rilascio del certificato di parità di genere - e si snoderà tra 33 indicatori che monitorano, tra gli altri, la crescita e l’inclusione delle donne sul posto di lavoro, la parità retributiva, oltre alla cultura e alla governance.

La certificazione verrà rilasciata solo al raggiungimento di un punteggio minimo di 60 su 100, ed accompagnerà l’azienda per un periodo triennale in un percorso volto a consolidare una cultura inclusiva.

Tre i KPI da cui partire, identificabili in occupazione, parità di retribuzione, conciliazione dei tempi vita-lavoro. L’occupazione in Cassa Padana conta alla chiusura del 2023 una forza lavoro di 407 risorse, di cui 206 donne e 201 uomini.

Di questi occupati, 204 ricoprono un ruolo di direzione, responsabilità o vice-responsabilità, con una partecipazione femminile del 40%, a testimonianza di una promozione di equilibrio di genere nei ruoli di responsabile e vice-responsabile, sia per gli uffici di sede che per i presidi di filiale, dato di genere confermato anche nella compartecipazione degli Organi Amministrativi Collegiali.

Coerentemente con la Policy sulla Diversità - approvata nel 2019 in coerenza con quanto già definito nel Codice Etico - la banca si impegna a garantire che le Politiche di remunerazione siano neutrali rispetto al genere e che, a parità di attività svolta, il personale abbia un pari livello di remunerazione.

Dal 2024 inoltre Cassa Padana ha intrapreso un importante progetto di valorizzazione dei percorsi di crescita delle proprie risorse umane, affiancando altresì percorsi che tengano in considerazione punti di forza, limiti e valori di ogni generazione, per trasformare la convivenza intergenerazionale in azienda in una preziosa risorsa.

Di recente Cassa Padana ha aderito anche a iDEE - Associazione delle donne del Credito Cooperativo, ente volto alla promozione di pari opportunità e alla valorizzazione del protagonismo femminile all’interno del Credito Cooperativo, sostenendo lo slogan “Insieme promuoviamo competenze e talenti di ogni genere”.

Infine, in tema di work-life balance - cioè di quell’equilibrio tra vita e lavoro che dovrebbe garantire un’equa suddivisione del tempo tra la dimensione lavorativa e gli altri aspetti della vita personale - Cassa Padana ha cercato di interpretare al meglio quel bilanciamento tra ‘flessibilità di orario, tempo di lavoro ridotto, minor distanza dal luogo di lavoro, …’ - accogliendone dove possibile le richieste dei dipendenti – e l’essere garante del rispetto di un servizio pubblico essenziale dovuto dagli istituti di credito.

Consapevole delle proprie radici culturali e storiche, Cassa Padana affronterà il percorso verso la certificazione con responsabilità e azioni concrete, a rappresentare il tangibile impegno nei confronti di tematiche cruciali dove la persona è al centro, con una particolare attenzione alla promozione dello sviluppo di genere e di generazione all'interno della banca.