HUB della conoscenza: firmato l'accordo fra Cassa Padana e Politecnico di Milano
A Milano la cerimonia che sancisce l'avvio ufficiale di questo nuovo progetto della nostra banca. Nella prima fase coinvolgerà Bassa Bresciana, Cremona e Mantova. Il 29 febbraio convegno a Cigole.
Con la firma del protocollo di collaborazione, il 12 febbraio a Milano, l'HUB della conoscenza di Cassa Padana, Politecnico di Milano, Istituto Capirola, ha anche la sua ufficialità.
A illustrare il progetto sono stati il professor Vittorio Chiesa, Presidente di POLIMI GSoM, il professor Giuliano Noci, Prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, Romano Bettinsoli e Andrea Lusenti, Presidente e Direttore Generale di Cassa Padana.
L’HUB della conoscenza è un progetto di formazione per fornire alle nuove generazioni competenze d’eccellenza da mettere al servizio del territorio, offrendo ai manager di domani le skill per guidare le aziende con una prospettiva industriale e gestionale orientata alla sostenibilità.
La necessità nasce dalla consapevolezza che le imprese oggi operano in un contesto in profonda trasformazione: uno scenario che, tra tensioni a livello geopolitico, transizione verde e digitale, AI e calo demografico, impone profonde e nuove riflessioni sulle logiche di gestione d’impresa.
I tre autorevoli soggetti si fanno così promotori della diffusione di una nuova consapevolezza
imprenditoriale, sociale e pubblica perché mai nella storia industriale moderna le imprese si sono trovate a fronteggiare contemporaneamente un insieme di sfide così rilevante per numerosità e intensità.
Per farlo, si punterà sulla sensibilizzazione della comunità sull’importanza di dover affrontare le sfide imposte dai repentini cambiamenti tecnologici e normativi in atto e allo stesso tempo investire sulla formazione per fornire alle aziende le necessarie competenze.
“L’HUB della conoscenza rappresenta il prosieguo del percorso che da alcuni anni stiamo realizzando a fianco delle PMI" spiega Romano Bettinsoli, presidente di Cassa Padana, "Le marcate disparità che caratterizzano le nostre comunità hanno le loro radici nella diffusa asimmetria di conoscenza che oggi rappresenta la vera zavorra dell’ecosistema italiano. Questo progetto di comunità ribadisce il ruolo che Cassa Padana intende svolgere con grande responsabilità.
Abbiamo due soluzioni: essere spettatori, restando passivamente in attesa con il rischio di essere travolti dalle sfide oppure agire e re-agire come mille anni fa fecero i Monaci Benedettini che proprio da Leno cambiarono per sempre la storia dei nostri territori e dell’Europa.
“Una banca locale come Cassa Padana si sente in dovere di farsi promotrice di una nuova consapevolezza imprenditoriale, sociale e pubblica" aggiunge Andrea Lusenti, Direttore Generale di Cassa Padana, "Il progetto è la naturale evoluzione di un percorso che ha interessato la nostra struttura corporate finalizzato a sostenere le aziende del territorio supportandole nella riorganizzazione, digitalizzazione, ricambio generazionale e nella finanza straordinaria, affiancando il mondo imprenditoriale nelle scelte strategiche.
Una scelta importante, dettata dal contesto economico e dal quadro normativo che abbiamo di fronte, che dobbiamo interpretare non come imposizione ma come opportunità di cambiamento. Il nostro ruolo, come banca locale, è anche quello di decodificare queste normative e renderle occasione di miglioramento e crescita.”
“Abbiamo accettato con entusiasmo l’invito a essere coinvolti nel progetto HUB della conoscenza
per portare su un territorio così importante per l’economia italiana il know how per leggere i
cambiamenti in atto e fornire le capacità ai nuovi bisogni che emergeranno nella comunità del
futuro” - spiega Vittorio Chiesa, Presidente di POLIMI Graduate School of Management.
"Siamo orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di un progetto di cambiamento che,
attraverso il trasferimento di competenze fornito da tutti gli attori dell’HUB, creerà valore sul
territorio.
L’HUB della conoscenza è un progetto di comunità che mette al centro le persone e il territorio di
Brescia, Mantova e Cremona, vale a dire, in termini economici e produttivi, una quota importante
del PIL nazionale.
Il punto di partenza sarà il mondo agricolo verso il quale si indirizzeranno i primi sviluppi del progetto, per poi allargarsi ad altri comparti distintivi della zona, come quelli industriali.
L’obiettivo è quello di dar vita a comunità sostenibili e interconnesse attraverso un’unica piattaforma orientata al mercato e non più solo alla produzione: una vera e propria coalizione per favorire quel trasferimento tecnologico capace di mettere le aziende in condizione di affrontare le sfide in quest’epoca di transizioni dove il Made in Italy, frutto del lavoro di qualità delle tante filiere integrate, dovrà continuare a distinguersi agli occhi del mondo".
“Viviamo in un inverno della conoscenza – aggiuge il professor Giuliano Noci, Prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano: "È necessaria una discontinuità perché serve una nuova cultura che generi competenze innovative per affrontare le sfide che abbiamo di fronte.
È in questo contesto che nasce l’HUB, un progetto che vuole affermare la centralità delle risorse immateriali – dati, conoscenza, relazioni - come elemento cardine della competitività di imprese e territori”.
Non solo: la copertura di stampa è stata intensa e coinvolta. Dal Giornale di Brescia alla Voce di Mantova, da BresciaOggi a VeronaEconomia, da CremonaOggi alla Gazzetta di Mantova.
Il gruppo di lavoro per affrontare le sfide che si preannunciano all'orizzonte è pronto e al momento è rivolto a Bassa Bresciana, Cremona e Mantova.
La competitività di un territorio dipende in misura sempre più rilevante dalla qualità dei suoi enti locali.
Un'affermazione che è sempre stata vera, ma che in questi ultimi anni ha acquisito un rilievo molto particolare: soprattutto in quei territori che non vantano la presenza di soggetti sovra-comunali, come le Comunità Montane.
La Bassa Bresciana ne è un esempio: in questo importante territorio, ci sono 43 Comuni che si trovano a dover affrontare un contesto sempre più sfidante per le aspettative dei cittadini, la crescente pressione di natura ambientale e i sempre più complessi bisogni espressi dalle imprese, per lo più operanti in contesti di mercato particolarmente turbolenti.
In questo quadro, è richiesto ai Comuni un "cambio di passo", necessario non solo per la piena attuazione del PNRR ma anche, e soprattutto, per affermare una prospettiva di sviluppo sostenibile e per migliorare la qualità della vita degli individui e l'operatività delle imprese.
Il convegno del 29 febbraio sarà quindi l'occasione per analizzare, da un lato, ostacoli e opportunità conseguenti all'adozione delle tecnologie digitali a supporto delle catene del valore degli enti locali e evidenziare, dall'altro, - grazie alle ricerche dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano e a esempi eccellenti - obiettivi, leve e strumenti utili ad affermare un modello di ente locale al servizio dei bisogni del territorio.
Dopo i saluti istituzionali del presidente di Cassa Padana, Romano Bettinsoli, del sindaco di Cigole, Marco Scartapacchio, quindi dei rappresentanti di Provincia di Brescia e Regione Lombardia, sono previsti interventi di grande rilievo con la presentazione di esperienze virtuose.
Di grande interesse anche la tavola rotonda che chiuderà il convegno: a parlare di Pubblica amministrazione nella Bassa Bresciana, di sfide e opportunità ci saranno i sindaci di Leno, Orzinuovi, Montichiari, Gambara, Corzano.