Territorio e imprese del Made in Italy: nuova bussola cercasi
L'Hub della Conoscenza promuove un’occasione per riflettere e delineare priorità e principi ispiratori di un nuovo modo di concepire il fare impresa, lo sviluppo territoriale e il ruolo del sistema finanziario a sostegno della competitività e della sostenibilità.

Siamo di fronte ad un contesto instabile e complesso. Il 2025 presenta alle imprese e alla nostra economia tre grandi incertezze: il contesto internazionale, il settore auto e il mercato del lavoro.
I giovani che si affacciano al mondo del lavoro, sia da dipendenti che da imprenditori, si trovano di fronte a grandi complessità normative, guerre commerciali, crisi geopolitiche, difficoltà di finanziamento.
Non si tratta solo di gestire l’incertezza, caratteristica ormai stabile di ogni processo decisionale. Oggi, gli eventi improvvisi e destabilizzanti richiedono risposte rapide e adattabili, che è difficile affrontare da soli. Servono chiavi interpretative differenti: un nuovo modo di organizzare imprese, territori e sistemi finanziari.
Non è solo un tema di utilizzo di nuove tecnologie, legate per esempio alla rivoluzione che l’Intelligenza Artificiale sta portando nelle nostre vite e nel mondo del lavoro.
E neppure è mera questione di come gestire la sfida del cambiamento climatico. Davanti a noi c'è la necessità di definire una nuova prospettiva culturale e una nuova visione di futuro.
In questo scenario, il made in Italy presenta caratteristiche peculiari. Non è un caso se il nostro Paese è percepito come la patria del “bello e ben fatto”: il sistema industriale è frutto anche della convergenza di un patrimonio culturale ultra millenario, con il suo particolare approccio creativo e sistemico, e una capacità di orientare la tecnologia in manufatti che rispondono alle esigenze di mercato.
Oggi però ci troviamo di fronte a problemi fino a pochi mesi fa inaspettati: secondo Coldiretti, giusto per fare un esempio legato alla cronaca di questi giorni, l’imposizione di dazi sul cibo italiano in esportazione negli Stati Uniti, metterebbe a rischio il record nazionale di 7,8 miliardi rilevato nel 2024 in un mercato, come quello americano, divenuto sempre più strategico per il settore agroalimentare italiano, con l’ulteriore pericolo di alimentare la già fiorente industria del falso.
Di fronte a queste sfide epocali, l'Hub della Conoscenza organizza il convegno “Territorio e imprese del made in Italy”: un’occasione per riflettere e delineare priorità e principi ispiratori di un nuovo modo di concepire il fare impresa, lo sviluppo territoriale e il ruolo del sistema finanziario a sostegno della competitività e della sostenibilità.
Come nei precedenti incontri, dopo i saluti del Presidente di Cassa Padana, Romano Bettinsoli, e l'introduzione di Giuliano Noci, Direttore dell'Hub, la parola andrà a due studentesse: Paramjit Kaur del Capirola di Leno e Camilla Zanetti del Pastori di Brescia. Seguiranno i commenti di Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e oggi saggista, Giovanni Azzone, Presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Pasini, Presidente della bresciana Feralpi Group e Claudio Rovere che guida la società di private equity Holding Industriale Spa.
Appuntamento il 1 aprile, dalle 17.30 al Forum di Cassa Padana, piazza Dominato Leonense a Leno. Iscrizioni online.