Cassa Padana per la cultura: Elda Fezzi, una donna per l'arte
La Società Storica Cremonese dedica un evento a una figura femminile di grande taratura culturale nell’ambiente artistico cremonese: Elda Fezzi.
Martedì 15 settembre alle ore 17,30, presso il chiostro della chiesa di San Abbondio, sarà presentato il libro “Elda Fezzi: una donna per l’arte” con l’intervento del critico d’arte Mauro Corradini. Ingresso su prenotazione nel rispetto delle normative sanitarie.
Il progetto di ricerca e la conseguente pubblicazione sono stati possibili grazie al Comune di Cremona con il Progetto ‘Cultura Partecipata’ e il sostegno di Cassa Padana che da sempre è al fianco della Società Storica Cremonese.
Il 21 febbraio 1988 scompariva Elda Fezzi e con la sua morte veniva a mancare a Cremona una voce autorevole in campo artistico.
Personaggio sicuramente poco noto ai più, fatta eccezione forse per coloro che furono suoi allievi all’Istituto Tecnico ‘Torriani’ di Cremona. Il nome di Elda Fezzi è invece noto a livello nazionale come grande critica d’arte.
Elda Fezzi era nata il 10 gennaio 1930 a Graffignana di Lodi; la famiglia dopo pochi anni si trasferisce nel territorio cremonese e a Cremona Elda frequenta il Liceo Classico ‘D. Manin’.
Quindi si iscrive alla Facoltà di Lettere Moderne di Bologna dove inizia la sua formazione e la sua passione per il mondo dell’arte grazie anche ai grandi insegnanti, Roberto Longhi, Francesco Arcangeli per arrivare a Rodolfo Pallucchini con cui si laureò il 30 ottobre 1953 con una tesi dal titolo “I rapporti fra il Cubismo francese e il Futurismo italiano in arte figurativa”.
Da questo momento inizia la sua attività di critica d’arte (senza mai tralasciare quella di docente in vari Istituti tecnici).
Nel 1954 viene scelta dal suo professore come segretaria della Biennale d’arte contemporanea di Venezia; incarico che mantenne per parecchi anni.
Sempre anche in seguito seguì come acuta e puntuale cronista alle varie edizioni della Biennale raccontandone sul quotidiano di Cremona ‘La Provincia’.
A poco a poco si consolida la sua levatura diventando critica ascoltata e ricercata. Importanti sono le collaborazioni che Elda Fezzi instaura ad esempio con La Permanente di Milano e con maggiori gallerie d’arte di livello internazionale senza dimenticare la corrispondenza con il grande prof. Giulio Carlo Argan.
Spirito curioso, non si occupa solo di arte contemporanea ma, come risulta dal suo archivio, i suoi interessi sono rivolti anche all’arte antica e in particolare ai grandi autori del Cinquecento cremonese dei quali anticipa alcuni studi (Sofonisba Anguissola, Janello Torriani, il Malosso).
Spirito così libero che anticipa, in tempi lontani, uno studio e un progetto di mostra sul famoso ‘Premio Cremona’. Già nel 2018 la Società Storica aveva pubblicato un documento interessante quale fu l’ultima intervista che la Fezzi, già molto ammalata, aveva fatto al vecchio pittore Carlo Acerbi che aveva partecipato al Premio Cremona.
Ciò che più la contraddistinse fu l’aiuto disinteressato a molti artisti cremonesi e soprattutto fu la spinta per la nascita, tra gli Settanta e Ottanta del Novecento, di numerose gallerie d’arte.
Grazie a lei importanti mostre e autori di livello internazionale esposero ad esempio alla Galleria Il Triangolo (che segui dal 1974 fino alla morte) o al Poliedro. Ai suoi consigli si deve ancora la nascita della Galleria Botti intitolata al pittore Renzo Botti.
Sfogliando il quotidiano La Provincia si contano oltre 250 articoli firmati da Elda Fezzi, articoli che permisero fin dal 1956 alla giovane critica una “sprovincializzazione del mondo artistico cremonese”.
Il progetto di ricerca pensato dalla Società Storica Cremonese per ricordare Elda Fezzi può forse stupire, ma in realtà si inserisce a pieno titolo nelle attività della Società Storica che, se da un lato si sofferma sulla storia antica della Comunità cremonese, dall’altra vuole riportare in vita alcuni momenti e persone che, pur vivendo intensamente nella piccola città, hanno però trasferito in essa un ampio respiro artistico internazionale.
Il volume contiene diversi saggi che studiano Elda Fezzi nei vari aspetti della sua attività e che ci restituiscono il valore di una donna, che pur nella sua proverbiale riservatezza, è stato un pilastro fondamentale per la crescita e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Si completa con un prezioso inserto fotografico; attraverso le inedite fotografie si completa il racconto della figura di Elda Fezzi. In appendice infine i regesti (corredati dall’Indice dei nomi) degli articoli pubblicati sul quotidiano La Provincia dal 1956 al 1988.
Fezzi è ricordata nel Cimitero di Cremona con una stele collocata nel viale degli artisti opera della scultrice Margherita Serra. La città, con poca sensibilità, le dedicò solo un tratto di strada alquanto anonimo posto tra via Dante e Via Vecchia Dogana.