Creare valore condiviso: l'innovazione sociale passa per il crowdfunding
Mentre prosegue il progetto because di Cassa Padana, un ebook ci spiega la storia e l'evoluzione di questa innovativa modalità di raccolta fondi
Il crowdfunding, nato come pratica di raccolta fondi collettiva, democratica e accessibile per realizzare progetti mobilitando un’ampia platea di sostenitori, si è progressivamente affermato anche come potente strumento in grado di abilitare processi di innovazione sociale con la compartecipazione di attori pubblici e privati.
A fianco delle comunità di persone, anche nel nostro Paese, un numero sempre maggiore di imprese , istituti bancari, organizzazioni del Terzo settore ed Enti pubblici illuminati sceglie di promuovere e co-finanziare iniziative d’impatto attraverso campagne di crowdfunding, in una logica di co-progettazione.
Non a caso Cassa Padana ha lanciato il progetto because che interessa 17 associazioni delle province di Brescia, Cremona, Mantova, Rovigo, Parma e Ferrara che, grazie al crowdfunding, riusciranno a realizzare i propri progetti.
Due progetti sono già arrivati all'obiettivo (Oratorio di Leno e Istituto comprensivo di Leno). Altri stanno raccogliendo i fondi necessari in questi giorni (Fondazione Acaref, Goito Get Up, Scout della Valtrompia, Polisportiva di Marcheno e associazione bresciana Line Culture
Cassa Padana contribuisce alla buona riuscita di ogni progetto fornendo la formazione, l'accesso alla piattaforma di crowdfunding e al sostegno diretto: quando ogni singola iniziativa arriverà all'80% della raccolta, il rimanente lo metterà la banca.
Nato come strumento di raccolta fondi con lo scopo di cercare sostenitori per il finanziamento di progetti, il crowdfunding è diventato nel tempo uno strumento a forte impatto sociale capace di avviare processi di innovazione sociale nelle comunità che lo sostengono. Con una diversificazione ed una crescita delle piattaforme messe a disposizione.
Come nel caso della donation, un modello di donazione in base al quale chi conferisce denaro alla campagna lo fa in forma di donazione, senza alcun tipo di ritorno. Oppure il modello reward based che, pur rimanendo nell’ambito della donazione, prevede un sistema di ricompense, non finanziarie, ma proporzionate, più o meno simboliche, a seconda dell’ammontare della donazione e legate alla causa.
Solo queste due ultime modalità hanno portato nel 2022 alla raccolta di oltre 52 milioni di euro. Come si legge nell’ebook “Creare valore condiviso. Crowdfunding e co-progettazione negli ecosistemi dell’innovazione sociale”, firmato da Alfredo Valeri del Centro Studi G. Imperatori (Marsilio Editori).
La pubblicazione si articola in tre sezioni e si avvale del contributo di alcuni fra i massimi esperti della materia e dei promotori delle più significative esperienze di crowdfunding attuate nel nostro Paese sia in ambito pubblico che privato.
La prima parte è dedicata alle tendenze evolutive del fenomeno crowdfunding di tipo donation e reward in Italia, dove solo nel 2021 sono stati raccolti attraverso le piattaforme oltre 52 milioni di euro, con l’individuazione dei possibili campi di applicazione, degli attori dalla crowd-economy e degli impatti generati sui territori e le comunità dalle più significative pratiche di co-progettazione abilitate attraverso il meccanismo del crowdfunding.
Nella seconda parte è presentata, attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti, una selezione di casi ed esperienze applicative da parte delle diverse categorie di soggetti attivi in Italia su questi fronti: Comuni, imprese, Università, Banche, enti del Terzo settore, ecc.
La terza parte, infine, offre una raccolta di linee guida pratiche per orientare il progettista nella pianificazione e realizzazione di campagne di crowdfunding vincenti.