Infografica: il costo del conto di pagamento non ha più segreti
Un'infografica con informazioni semplici ed essenziali per facilitare i cittadini nella comprensione dell’Indicatore dei costi complessivi (ICC), il nuovo strumento di confronto tra le varie proposte utile per coloro che vogliono aprire un nuovo conto di pagamento e valutare quello più adatto alle proprie esigenze.
L’ICC serve a mostrare al cittadino il costo indicativo annuo del conto di pagamento, espresso in euro, e sostituisce l'Indicatore sintetico di costo come previsto dalle norme sulla trasparenza dei servizi bancari recentemente revisionate e aggiornate dalla Banca d’Italia.
L’infografica, realizzata dall'Abi, l'associazione delle banche italiane, mira a rappresentare in modo chiaro e immediato in cosa consiste il nuovo indicatore, quali sono gli aspetti di interesse per i cittadini e le principali novità intervenute, specificando i documenti in cui è possibile reperire tale indicatore.
L’iniziativa che prevede la realizzazione e diffusione di infografiche su temi di interesse per la clientela, giunta al suo quinto appuntamento, rientra nell’ambito del progetto Trasparenza Semplice avviato da anni dall’ABI in collaborazione con le banche e le associazioni dei consumatori che fanno parte del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), con l’obiettivo di favorire la clientela nella comprensione delle comunicazioni a loro destinate.
Ecco, in sintesi, i principali contenuti della infografica.
I profili tipo di utilizzo L’ICC permette di confrontare il costo dei conti di pagamento offerti delle banche per diversi profili di operatività, come individuati dalla Banca d’Italia in base ai modi ‘standard’ di utilizzo dei conti da parte della clientela (cioè al numero e tipo di operazioni svolte annualmente, allo sportello e online): - 6 profili per i conti ‘a pacchetto’ cioè che a fronte di un canone annuo, includono un determinato tipo e numero di operazioni; - una tipologia per i conti chiamati ‘a consumo’, cioè il cui costo è direttamente collegato al numero di operazioni effettuate.
In quali documenti viene riportato l’ICC? La banca indica l’ICC del conto nel Documento informativo sulle spese (il cosiddetto FID, dall’inglese ‘Fee Information Document’) un documento sintetico che include i servizi più rappresentativi collegati al conto di pagamento e nel Riepilogo delle spese di fine anno (il SOF, dall’inglese ‘Statement of Fees’). Il primo viene fornito dalla banca assieme al Foglio informativo del Conto e al documento di sintesi, il secondo assieme all’estratto conto.
A cosa serve l’ICC? L’indicatore è utile a chi vuole aprire un conto di pagamento, per confrontare le diverse proposte ed i relativi ICC per il profilo di utilizzo, e quindi per individuare la tipologia di offerta maggiormente adatta alle proprie esigenze; è utile anche per consultare e approfondire le informazioni disponibili sui documenti informativi dei conti o direttamente presenti sui siti delle banche.
Infine, per chi ha già un conto, facilita la consultazione del Riepilogo delle spese di fine anno contenente sia le spese sia l’ICC.
Consente anche di confrontare le spese effettivamente sostenute nel corso dell’anno con l’ICC e quindi di valutare se la tipologia di conto scelto sia ancora in linea con il proprio profilo di operatività e corrispondente alle proprie esigenze.