03 febbraio 2022
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Il mio regno per un sorriso: i Pagliacci senza Gloria negli ospedali di Ferrara

Storia e sogni di una giovane associazione che porta la clown terapia in città e in provincia

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"Da bambino una volta sono andato a frugare nell’armadio del mio nonno Romano e ho trovato un bellissimo cappello a forma di cilindro…era fantastico, unico, originale, bellissimo…era riposto come un oggetto prezioso da conservare con cura…ero entusiasta perché trovavo in quell’ oggetto qualcosa di magico, dove all’ interno potevano nascondersi segreti e incantesimi…da quel giorno sono sempre rimasto affascinato da cappelli, cappellini e berrette perché ho sempre pensato che potesse esistere dentro di loro un mondo parallelo!

Santa Claus, Indiana Jones, Charlie Chaplin, Willy Wonka, Abramo Lincoln e il più magico di tutti mago Merlino…in questi fantastici mondi chissà chi si nasconde…chissà quali avventure nascono…chissà quali creature vivono…quante volte me lo sono chiesto…e poi come si possono dimenticare i capelacci della mia nonna Wanda…ogni domenica non vedevo l’ora arrivasse l’ora di pranzo per poterne mangiare un piatto enorme!!!! Ecco svelato il segreto del mio nome clown…".

Si racconta così il clown Capelaccio sempre pronto a mettersi un naso rosso e un cappellino arco­baleno e sempre felice con i suoi giochi creativi e le ma­gie che fanno sorridere chi ne ha più biso­gno.

E' questo il suo sogno, proprio come quello degli altri suoi amici di avventura - Bambi, Bart, Campanellino, Carotina,Fiorellino, Meren­dina, Obrigado, Peter Pan, Ridò, Sardina, Smile, Tem­perino - che sono alcuni dei volontari dell'associazione Pagliacci senza Gloria di Ferrara che Cassa Padana ha l'onore di sostenere. 

La loro storia inizia nel 2019, quando un gruppo di giovani amici, che avevano maturato una lunga espe­rienza nella clownterapia, decidono di fondare un'associazione. Appunto Pagliacci senza Gloria.

«Un clown può trasforma­re una fredda camera di ospedale in un ambiente davvero magico, la risata di­ venta uno strumento di gio­ia, incoraggia il dialogo, la tensione al rapporto uma­no, può fare uscire per un momento da una quotidiani­tà di sofferenza», ha spiegato a un quotidiano locale Am­bra Zecchi, del Consiglio direttivo dell'associazione.

Grazie alla collabora­zione con la cooperativa so­ciale Cidas, i Pagliacci senza Gloria hanno potuto avvicinarsi ad alcune strut­ture residenziali. In partico­lare durante il 2020 sono stati un punto di riferimento per il sorriso nella casa residenza Residence Service di Ferrara.

Ma esattamente cosa è la clownterapia? Per spiegarla si potrebbero usare paroloni come Gelotologia  (dal greco gelos= riso e logos= scienza) o Psiconeuroendocrinoimmunologia, ma non è il caso.

E' più facile dire che la clownterapia o terapia del sorriso è, come dice la parola stessa, una terapia e per somministrarla non serve essere medici, basta avere la volontà di infondere buonumore nelle persone.

Lo stesso Patch Adams, noto ai più per essere stato il padre della clownterapia, insieme a Michael Christensen, diceva che ”una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia “.

Proprio così. Oggi ci sono ormai tantissimi studi scientifici che confermano l’efficacia della clownterapia ed è questa la ragione per cui la figura del clowndottore è sempre più diffusa negli ospedali pediatrici e nelle residenze per anziani.

Nel 1998 la rivoluzionaria storia di Patch Adams divenne un film di grande successo, e contribuì a far conoscere al grande pubblico la clownterapia e i suoi potenziali campi di applicazione, primo fra tutti i reparti di degenza ospedaliera.

I tempi erano probabilmente maturi ad accogliere discorsi che solo qualche decennio prima avrebbero scandalizzato: un medico, un infermiere che si lasciano andare a giocare con i malati, si travestano da pagliacci dissacrando gli strumenti del sapere, non sarebbero stati accettati da nessuno.

Ora invece è un dato acquisito che non si può curare solo un corpo ma la persona nella sua interezza, e che aprire l’ospedale ad una dimensione ludica che attenui il senso di estraneità e di oppressione rendendo i reparti più vivibili, sia ormai quasi una parola d’ordine.  

Buon lavoro allora ai Pagliacci senza Gloria che grazie al contributo di Cassa Padana potranno avere la possibilità, economicamente parlando, di affittare una sala con un accesso libero e illimitato ad una rete wifi; possedere una videocamera con la quale realizzare video da inviare alle strutture e allo stesso tempo filmare i servizi di Clownterapia in remoto; acquisire una piattaforma teams da utilizzare per i meeting. 

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